È appena uscito il nuovo progetto composto ed eseguito dal maestro Gustavo Beytelmann e dal DJ producer Philippe Cohen Solal. Hanno registrato i video per ognuna delle quattro canzoni, realizzando così un album video.
Ispirate alla famosa poesia di John Keats The Human Seasons, le canzoni gettano alle ortiche le attuali tendenze del settore che prevedono brani di due minuti: il pezzo più breve di The Human Seasons dura ben otto minuti, mentre il più lungo supera i tredici.
Qui l’acustica e l’elettronica interagiscono in un ping-pong musicale unico. I due musicisti attraversano le stagioni umane, tra “field recording” e “spoken word”, per dare vita a una straordinaria performance improvvisata.
La musica è variamente gioiosa, tenera ed emotiva, in grado di creare un ponte tra il tempo e lo spazio con campionamenti che evocano danze latine del tè a metà strada o una linea di basso bagnata dal sole che si sente per metà in un campo, mentre le linee di pianoforte di Gustavo Beytelmann, che si muovono su un filo di luce, fanno emergere le diverse fasi della vita.
Questa uscita avviene in due decenni di vita lavorativa sotto l’ombrello dei Gotan Project, con la comprensione reciproca che deriva da innumerevoli notti sul palco – compreso un momento “piuttosto magico” nel 2003, quando la tecnologia ha fallito e l’improvvisazione ha trionfato.